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Il 26 giugno 2015 è stato sottoscritto il nuovo Accordo di Programma per la definizione delle condizioni generali di raccolta e gestione dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

In relazione al nuovo Accordo di Programma per la definizione delle condizioni generali di raccolta e gestione dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), sottoscritto lo scorso 26 giugno, e annunciato il 1° luglio, da il Centro di Coordinamento RAEE, le Associazioni di categoria dei Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, le Associazioni delle Aziende di Raccolta dei rifiuti e le Organizzazioni delle Imprese Commerciali e della Distribuzione, Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, dichiara: “Come Netcomm esprimo grande soddisfazione per aver sottoscritto il nuovo Accordo di Programma per la definizione delle condizioni generali di raccolta e gestione dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE – commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. Un’intesa che ha il merito di aver avuto la condizione dei principali operatori e attori istituzionali attivi nel settore: dal Centro di Coordinamento RAEE, alle Associazioni di categoria dei Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, alle Associazioni delle Aziende di Raccolta dei rifiuti e lalle Organizzazioni delle Imprese Commerciali e della Distribuzione.

Oltre a disciplinare le modalità e i tempi di ritiro dei RAEE  e organizzare in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale e i relativi premi di efficienza, saranno dati premi di efficienza alle imprese commerciali e della distribuzione, con rimborsi in crescita di quasi il 50% rispetto agli attuali livelli.

Come Consorzio del Commercio Elettronico siamo da sempre stati molto sensibili al tema, proprio perché l’elettronica di consumo è una delle categorie di prodotti che storicamente hanno maggiore rilevanza per i consumatori. Secondo i dati dell’ultimo Osservatorio B2C Netcomm-Politecnico di Milano, infatti, l’elettronica di consumo che rientra in questa tipologia di prodotti vale circa il 13% del totale ecommerce, che per l’anno 2015 è complessivamente destinato a superare quota 15 miliardi di euro”.

“Tuttavia – prosegue Roberto Liscia – gli obblighi previsti dalla normativa europea rischiano di generare costi che abbattono i vantaggi della vendita tramite internet, erodendo i margini di profitto dei siti di e-commerce. Questa disciplina infatti sembra pensata per le grandi catene di distribuzione che dispongono di magazzini, ma mal si adatta ai tanti negozi online che non si appoggiano ad una struttura in grado di gestire il ritiro dei RAEE. 

Inoltre, le modalità specifiche di attuazione degli obblighi di legge non sono chiare e necessiterebbero di linee guida. Il Decreto rinvia all’emanazione di diversi decreti ministeriali per l’attuazione di molte delle sue disposizioni, alcune fondamentali. Questi decreti non sono stati ancora emanati, permanendo una situazione di notevole incertezza”.