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L’80% delle PMI italiane ha visto crescere il proprio fatturato grazie al Digital ADV personalizzato. Netcomm analizza lo studio condotto da Public First che mette in luce come il Digital Advertising sostenga la crescita economica delle piccole e medie imprese in un mercato difficile e in continua evoluzione.

In un contesto economico europeo nel quale le PMI sono chiamate ad affrontare sfide sempre più difficili, la pubblicità digitale personalizzata si distingue per essere uno tra i più validi alleati per la crescita del loro business. Il 71% delle PMI dichiara di riuscire a competere con aziende più grandi grazie all’adozione del digital ADV personalizzato, mentre l’80% conferma di aver visto aumentare il proprio fatturato. Le strategie di pubblicità personalizzata si rivelano determinanti non solo per attrarre nuovi clienti (62%), ma anche per raggiungere segmenti di pubblico più specifici (48%).

È quanto emerge dall’analisi condotta su un campione di 474 PMI italiane e 88 grandi aziende da Public First[1] e analizzata      Netcomm, che sottolinea come questo strumento di advertising non solo favorisca lo sviluppo economico delle PMI, ma rappresenti anche un fattore determinante per la loro sopravvivenza nel mercato, offrendo pari opportunità e colmando il divario con le realtà più strutturate.[2]

I risultati dello studio rispecchiano un segnale positivo per il settore, soprattutto alla luce dello scenario descritto dal recente Rapporto Draghi[3], che esplicita le difficili condizioni per le PMI dell’UE nel mantenere la propria competitività.[4] In un contesto che prevede l’elaborazione di nuove normative da parte dell’Unione Europea, come il Digital Fairness Act[5], è quindi necessario assicurarsi di lavorare al rafforzamento di framework e regolamentazioni esistenti, garantendo che le organizzazioni possano operare in un ambiente sicuro e favorevole all’innovazione ed evitando di creare una complessità normativa svantaggiosa per le imprese.

Questo studio rivela un chiaro spaccato di quella      che è oggi la situazione delle piccole e medie imprese italiane. In un mercato sempre più globalizzato e competitivo, è necessario che le organizzazioni possano avere accesso a strumenti efficaci, quali appunto la pubblicità digitale personalizzata, per raggiungere i propri clienti e crescere.”, dichiara Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “È importante garantire un ambiente normativo efficace evitando la sovraregolamentazione, per continuare a fornire supporto all’innovazione e allo sviluppo delle attività”.

Rimozione della pubblicità digitale personalizzata: cosa comporta?

Proprio per questo, le PMI italiane esprimono forti timori riguardo a una possibile limitazione della pubblicità digitale personalizzata. Infatti, il 74% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe difficile se non del tutto impossibile trovare clienti senza farne uso, con conseguenze dirette anche sulla crescita della propria attività. A questi, si aggiunge un 30% che prevede un aumento dei costi di marketing, un 52% che invece si aspetta una diminuzione delle entrate, e un 33% che afferma che aumenterebbe i prezzi dei propri prodotti o servizi.

Altri due aspetti significativi emersi dallo studio riguardano da una parte l’efficacia della pubblicità personalizzata rispetto agli annunci contestuali, dall’altra la misurazione del ritorno sull’investimento (ROI): nel primo caso il 57% delle PMI considera la pubblicità personalizzata più funzionale nel raggiungere il pubblico target, il 45% nel migliorare il riconoscimento del brand e il 46% sostiene un migliore ritorno sulla spesa pubblicitaria della propria azienda. Nel secondo caso, invece, il 66% ritiene che l’advertising digitale offra un ritorno sull’investimento (ROI) superiore rispetto alla pubblicità su carta, il 56% la considera più efficace della TV.

Prospettive future

Alla luce di questi numeri, è certo che esista una chiara correlazione tra l’uso della pubblicità digitale personalizzata e la crescita aziendale. L’80% delle PMI ha riportato un aumento delle entrate attribuibile agli annunci digitali personalizzati, e il 35% ha dichiarato che questa forma di pubblicità le ha aiutate a entrare in nuovi mercati.

Le PMI italiane si dimostrano ottimiste riguardo al futuro della pubblicità digitale personalizzata, con l’81% che prevede un potenziale miglioramento della crescita nel loro settore. Allo stesso tempo, l’adozione di tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, sta iniziando a influenzare positivamente il modo in cui le aziende gestiscono le loro strategie pubblicitarie.

 

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[1] Public First è una società di consulenza con sede a Londra che si occupa di sondaggi, economia e norme. Per saperne di più, visita il sito web di Public First all’indirizzo https://www.publicfirst.co.uk/
[2] Google/Public First, “Digital Ads in the EU and the UK”, SEE e Regno Unito, 2024, n = 474 responsabili delle decisioni presso PMI italiane (meno di 500 dipendenti) che utilizzano annunci personalizzati e sono consapevoli di come la propria attività utilizzi gli annunci, 25 ottobre – 21 novembre 2024
[3] Commissione europea, “The future of European competitiveness: Report by Mario Draghi”, https://commission.europa.eu/topics/strengthening-european-competitiveness/eu-competitiveness-looking-ahead_en
[4] Supra, n. 3
[5] Normativa Europea che mira a contrastare tecniche e pratiche commerciali non etiche legate a dark pattern, marketing da parte di influencer dei social media, design che crea dipendenza dei prodotti digitali e profilazione online