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Terzo appuntamento della nostra rubrica interamente dedicata al Digital Export, dove andremo ad approfondire, attraverso consigli e tips pratiche, le peculiarità dei mercati transfrontalieri. L’obiettivo di questi approfondimenti è quello di apprendere le sfide e le opportunità che l’internazionalizzazione riserva alle aziende nostrane. Vien da sé comprendere l’importanza di questo tema, che rappresenta quasi una scelta obbligata, specialmente in questo momento storico. Un corretto processo di espansione commerciale, infatti, determina la sopravvivenza delle realtà imprenditoriali italiane, ed innesca uno sviluppo delle stesse scalabile e progressivo, sia a livello strategico che commerciale.

Nelle “puntate” precedenti, abbiamo cercato di delineare le caratteristiche rispettivamente dei mercati degli Emirati Arabi, e del Canada. Nel caso ti fossi perso il secondo approfondimento puoi trovarlo qui. Oggi, invece, volgiamo il nostro sguardo al Giappone, un mercato dal potenziale estremamente interessante, che rimane ancora inesplorato da molte realtà italiane.

Il Paese del Sol Levante – la terza economia mondiale dopo Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese – rappresenta per l’Italia un mercato rilevante per dimensioni e opportunità, considerati sia la posizione geografica strategica che la continua crescita economica interna. Il ruolo ricoperto dal Paese nel contesto asiatico ed internazionale è senza dubbio chiave, e vede, rispetto ad altri, un impegno proattivo a favore di una maggiore apertura commerciale, e di un costante consolidamento in quelle che sono le relazioni con gli stakeholders transfrontalieri. Condizioni favorevoli dettate, inoltre, dal tessuto industriale locale, estremamente all’avanguardia e dalla grande capacità di innovazione. Quanto appena delineato rappresenta uno dei punti forza del Paese.

Altra caratteristica che rende il Giappone un partner strategico, è il forte tasso di digitalizzazione del Paese, che si conferma in quarta posizione anche in materia di e-commerce, spinto da una progressiva crescita in termini di densità di popolazione e di infrastrutture abilitanti.

Prima di scoprire insieme le peculiarità dell’ecosistema digitale e social del Giappone, cerchiamo di comprendere più nel dettaglio quali siano gli effettivi vantaggi per le nostre aziende, e perché convegna puntare l’attenzione su questo Paese.

I vantaggi competitivi per le aziende italiane, e più in generale per quelle europee, sono aumentati grazie all’EPA UE

L’EPA UE-Giappone costituisce il più significativo e positivo sviluppo nell’ambito delle relazioni economico-commerciali globali degli ultimi anni.

L’Accordo di Partenariato Economico (EPA) concluso tra Unione Europea e Giappone, in vigore dal 1 febbraio 2019, ha abolito i dazi per il 90% delle esportazioni UE, prevedendo per alcuni prodotti la graduale eliminazione delle tariffe, secondo precise scadenze annuali. La piena attuazione dell’accordo porterà all’abolizione delle tariffe per il 97% delle esportazioni UE in Giappone, mentre per il restante 3% è prevista una parziale riduzione dei dazi o un sistema di quote/riduzioni tariffe. Quanto appena descritto ci porta a cercare di individuare quali potrebbero essere i settori dalle maggiori potenzialità.

In questo ultimo anno, in Giappone si sta assistendo ad una costante crescita delle importazioni di prodotti gastronomici italiani. Se consideriamo i numeri generati a partire dalla metà degli anni ’90, possiamo affermare che il valore dell’export in questo settore è, infatti, più che raddoppiato, raggiungendo, secondo i dati forniti da Infomercati Esteri, i 608,8 milioni di euro. Rimane ancora marginale, invece, la presenza dei prodotti italiani nella grande distribuzione, in relazione alla quale, dunque, vi sono ancora ampi margini di miglioramento.

Altro settore in particolare fermento è quello enologico. L’export italiano di vino, occupa in Giappone una quota pari a circa il 13%, e mantiene la seconda posizione dietro alla Francia. Le prospettive di crescita giustificano un impegno promozionale e di marketing sempre più intenso alla luce dell’aggressività di competitor come il Cile o la Spagna. Anche in questo caso, un importante occasione di crescita ed espansione.

Fatte queste premesse, passiamo ad analizzare le peculiarità del mercato e del suo landscape digitale.

Abbiamo in più occasioni ricordato quanto la pandemia abbia modificato comportamenti e abitudini dei consumatori globali, avvicinandoli maggiormente ai canali digitali, plasmando e definendo nuovi percorsi di acquisto, che sempre più si radicano nella nostra quotidianità. Di fatto i social media, il mobile, il digitale sono diventati strumenti indispensabili.

Secondo il Digital Report di We are Social, il Giappone ha abbracciato una rapida trasformazione verso la digitalizzazione, la quale ha progressivamente alterato sia il comportamento degli stessi consumatori, che lo scenario di business.

Le domande che ci siamo posti, e a cui cercheremo di dare risposte nel prossimo paragrafo, sono:

  • Come è cambiato il panorama digitale in Giappone?
  • Quali sono le principali piattaforme di social media nel 2021?
  • Quali strategie adottare per arrivare al “cuore” dei suoi consumatori? 

Panoramica digitale del Giappone

Come anticipato precedentemente, la pandemia ha senza dubbio favorito uno shift più rapido vero il digitale ed a tutti i suoi strumenti. A gennaio 2020, la percentuale degli utenti Internet era del 92%, con una crescita annua del 1,8% (2,1 milioni di utenti); a gennaio 2021, assistiamo, invece, ad un aumento del +0,8% (+890 mila nuovi utenti).

Pur registrandosi un incremento più contenuto nel numero di utilizzatori, ciò che dovrebbe maggiormente attirare la nostra attenzione è quanti di questi accedono e navigano online per mezzo del proprio smartphone. I dati, infatti, indicano che il numero totale di utenti Internet mobile ha raggiunto i 97,58 milioni (83,1% degli utenti Internet totali).

I giapponesi trascorrono mediamente circa 4 ore e 25 minuti su Internet al giorno, 3 minuti in più rispetto all’anno precedente. Diminuisce, invece, il tempo dedicato alla visione della TV, arrivando a 2 ore e 21 minuti.

Queste informazioni ci danno dei primi segnali in termini di allocazione budget pubblicitari: dovendo decidere dove lanciare una campagna digitale in Giappone, probabilmente si dovrà puntare principalmente ai canali social, rispetto ai più tradizionali spot TV.

Panoramica sui social media

Facendo sempre riferimento al Digital report We are Social, il 74,3% della popolazione è abituato ad utilizzare i Social Media. Questo dato è confermato da un sondaggio condotto da ICT Research e Consulting, società di consulenza e ricerca la quale sottolinea, inoltre, le molteplici funzionalità di questi strumenti, ormai divenuti imprescindibile per i consumatori giapponesi, che si affidano ad essi sia per ricercare informazioni, che per entrare in contatto con i brand e per acquistarne i prodotti.

Un altro dato, estremamente interessante, ci suggerisce che il 98% degli utenti accede ai Social Media tramite telefoni cellulari. Anche in questo caso, lo spunto che possiamo tenere a mente, è quanto sia necessario strutturare una strategia social, ma principalmente mobile-first.

Youtube è il canale di social media più utilizzato in Giappone, con oltre 65 milioni di utenti mensili, e con una previsione di crescita continua nei prossimi anni. Lo straordinario successo del canale si consolida specialmente nell’ultimo periodo, dove gli utenti di Youtube sono aumentati del 74%, 3 volte in più rispetto ad altre piattaforme. Durante il periodo di lockdown, il numero di giapponesi soliti a guardare video relativi al fitness o ginnastica, così come gli appassionati del food, è cresciuto rispettivamente del 400% e del 450%. Non solo B2C o video per il tempo libero, a dire il vero. Con la sospensione o il rinvio di molti eventi aziendali o fiere, così come il telelavoro, molti utenti hanno iniziato a guardare YouTube per ottenere informazioni commerciali.  I video sono più facili da capire e più veloci rispetto alla lettura di testi difficili pieni di parole specializzate. Sicuramente sono un mezzo che non può essere tralasciato nella propria strategia di marketing.

E il mercato del commercio elettronico?

GlobalData, una delle società di dati e analisi tra le più autorevoli e riconosciute globalmente, stima una crescita nel settore e-commerce locale del circa 10,5%, poiché i consumatori si stanno spostando sempre più dall’offline all’online.  Il Giappone ha un mercato dell’e-commerce ben sviluppato e ha registrato una crescita sostenibile negli ultimi cinque anni, supportata da un’elevata penetrazione mobile e online e da un’elevata preferenza dei consumatori per le transazioni online.  Un’analisi di GlobalData rivela le previsioni delle vendite di e-commerce in Giappone: si raggiungeranno i 22,4 trilioni di JPY (217,5 miliardi di dollari USA) nel 2021. Un ulteriore incremento è quello previsto per il 2025, dove si stima verranno raggiunti i 28,2 trilioni di yen (273,4 miliardi di dollari).

Ma quali sono i siti più utilizzati?

Secondo un rapporto condotto lo scorso anno, il sito e-commerce più popolare tra i consumatori è stato Rakuten Ichiba. Con oltre il 41% di preferenze, la piattaforma generalista giapponese è stata infatti decretata come principale canale di acquisto online. Al secondo posto si trova il Marketplace di Amazon, con più di un acquirente online su tre che ordina sulla piattaforma dell’azienda americana. Yahoo Shopping, invece, si attesta al 13% di preferenze.

Per concludere, possiamo dire che il mercato giapponese è un mercato sofisticato e complesso, pertanto è necessario che le Piccole Imprese italiane lo affrontino con una particolare attenzione alla pianificazione degli investimenti, e alla selezione di un partner locale valido.